Abstract Descrizione principale
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La pandemia da Covid-19 ha assunto in brevissimo tempo le caratteristiche di un problema pericoloso, ignoto e mal definibile,
a rapidissima insorgenza, sottoponendo il sistema sanitario, non solo italiano, a forte stress e facendo emergere l’inadeguatezza
dell’infrastruttura sanitaria, aprendo filoni di ricerca inesplorati nel campo della progettazione ospedaliera e, soprattutto,
richiedendo risposte tempestive ed il più possibile efficaci nel trovare soluzioni ad un’emergenza mai affrontata prima e
molto diversa dalle soluzioni progettuali messe in atto per eventi calamitosi quali sismi, nubifragi o guerre. Tutti gli ospedali,
in qualsiasi parte del mondo, hanno raggiunto in poche ore o giorni la massima capacità ricettiva, mostrando l’urgenza di
trovare soluzioni – sia progettuali che architettoniche – alla carenza di posti letto e alla saturazione fisica delle strutture
sanitarie. È stato evidente che le infrastrutture ospedaliere non erano pronte ad affrontare questa pandemia, anche per il
fatto che le linee guida di pianificazione dei nuovi ospedali prevedono che solo il 15-20% degli spazi sia dedicato alle malattie
trasmissibili. L’incremento dei casi di infezione da Covid 19 e la rapida occupazione dei posti letto nei reparti Covid ha
portato l’Unità di Crisi Regionale ad introdurre numerose misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, provvedendo
a definire un potenziamento dell’offerta di posti letto della rete Covid pubblica e privata. Premesso che con nota n. 2720
del 24.09.2020 l’Unità di Crisi Regionale aveva disposto il passaggio al livello operativo della fase C come da Delibera Regionale
n. 378 del 23.07.2020 e con nota n. 2725 del 30.09.2020 dell’Unità di Crisi, avente ad oggetto “misure di contenimento del
contagio da Coronavirus-19 fase C: ulteriori disposizioni“ è fatto obbligo ai Direttori Generali di trasmettere un piano operativo
contenente le misure riguardanti il potenziamento della rete ospedaliera Covid-19; facendo seguito alle suddette note e alla
circolare emanata dal ministero della Salute: “Ogni Regione deve identificare prioritariamente una o più strutture/stabilimenti
da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid‐19 (Covid Hospital) in relazione alle dinamiche epidemiologiche”
l’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ha messo immediatamente in atto le procedure per la rapida attivazione
del Plesso “Da Procida” come Covid Hospital.
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