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10.26383/CNR-ISMAR.2023.7

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    Descrizione principale (Inglese)

    ENG (a seguire in ITA) Over the last 30 years, the CNR has consolidated an observation network based on fixed measurement systems, represented by a network of oceanographic platforms, meteorological-marine buoys and long-term moorings located in coastal and open sea environments for the continuous monitoring of parameters meteorological and physical bio-chemical aspects in the water column and at the air-water and land-sea interface (coast and seabed), for studies of environmental quality and oceanographic processes and climate variability. These systems are important for the generation and continuation of climatological time series, also indispensable for the early warning of particularly critical environmental phenomena. Various fixed observation sites created and managed by the CNR-ISMAR are currently operational in the Italian seas: the Acqua Alta Oceanographic Tower in the northern Adriatic, the E1 coastal buoy in the Adriatic, the spar buoys S1-GB (Adriatic Sea) and PALOMA (Gulf of Trieste ), various multi-parameter monitoring moorings (Corsica Channel, Sicily Channel (C01 and C02) and Sardinia Channel, as well as a consolidated HF radar network along the Ligurian coast and coastal stations for monitoring meteorological-oceanographic variables and aspects of geological-coastal relevance (Gulf of Trieste, Gulf of Venice, Gulf of La Spezia, Gulf of Gaeta and Gulf of Naples). Further stations are instrumented and managed by CNR-ISMAR in collaboration with the managing bodies, including the spar buoys Abate (Adriatic Sea), owned by ARPAV, and Lampedusa, along the western coast of the island of the same name, owned by ENEA, in addition to the moorings: Canyon di Levante, in the Ligurian Sea, and EMSO in the Ionian Sea. These stations are integrated by further stations managed by CNR (ISP, IRBIM and IAS), including moorings in the Bari canyon, the Tele-Senigallia spar buoy (Adriatic), the ODAS deep-sea buoy in the Ligurian Sea, the Kobold platform in the Strait of Messina and the coastal stations in the Gulf of Genoa. Finally, the ISMAR observation network is strengthened by the autonomous and mobile robotic component made up of robotic platforms such as Biogeochemical-Argo profiling buoys, gliders and Lagrangian drifters. This component represents an extension of the CNR-ISMAR observation network towards the open sea for physical, biological and biogeochemical oceanography studies on multiple spatial and temporal scales. These platforms also provide fundamental observations to integrate satellite observations, optimize ocean models and reconstruct the 3D component of the ocean (Digital Twin of the Ocean). The observation infrastructures managed by CNR complete the effort of the Italian scientific community in understanding the processes that characterize the Mediterranean basin, but not only. An integral part of this network are a series of measuring stations and transects located in areas of notable interest for which there are historical series of scientific relevance, which are included in national and international observation networks, such as for example the transects of Senigallia, the Fossa di Pomo, Mazara del Vallo-Capo Bon, Sardinia-Sicily, Capraia-Corsica and the system of hydrobiochemical stations in the Venice lagoon. _____________________ ITA Il CNR ha consolidato negli ultimi 30 anni una rete osservativa basata su sistemi di misura fissi, rappresentati da una rete di piattaforme oceanografiche, boe meteo-marine e mooring di lungo periodo localizzati in ambiente costiero e di mare aperto per il monitoraggio in continuo dei parametri meteorologici e fisico bio-chimici nella colonna d'acqua e all’interfaccia aria-acqua e terra-mare (costa e fondale), per studi di qualità ambientale e processi oceanografici e della variabilità climatica. Questi sistemi sono importanti per la generazione e la continuazione delle serie storiche climatologiche, indispensabili anche per l’early warning di fenomenologie di particolare criticità ambientale. Attualmente sono operativi nei mari italiani diversi siti osservativi fissi realizzati e gestiti dal CNR-ISMAR: la Piattaforma Oceanografica Acqua Alta nel nord Adriatico, la boa costiera E1 in Adriatico, le mede elastiche S1-GB (Mare Adriatico) e PALOMA (Golfo di Trieste), diverse catene correntometriche multiparametriche (Canale di Corsica, Canale di Sicilia (C01 e C02) e Canale di Sardegna, oltre ad una consolidata rete radar HF lungo la costa ligure e a stazioni costiere per il monitoraggio di variabili meteo-oceanografiche e di aspetti di rilevanza geologico-costiera (Golfo di Trieste, Golfo di Venezia, Golfo di La Spezia, Golfo di Gaeta e Golfo di Napoli). Ulteriori stazioni sono strumentate e gestite dal CNR-ISMAR in collaborazione con gli enti gestori, tra cui le mede Abate (Mare Adriatico), di proprietà di ARPAV, e Lampedusa, lungo la costa occidentale dell’isola omonima, di proprietà ENEA, oltre alle catene correntometriche, Canyon di Levante, nel Mar Ligure, ed EMSO nel Mar Ionio. Queste stazioni sono integrate dalle ulteriori stazioni gestite dal CNR (ISP, IRBIM e IAS), tra cui si annoverano i mooring nel canyon di Bari, la meda Tele-Senigallia (Adriatico), la boa d’altura ODAS nel Mar Ligure, la piattaforma Kobold nello Stretto di Messina e le stazioni costiere nel Golfo di Genova. Infine, la rete osservativa di ISMAR è rafforzata dalla componente robotica autonoma e mobile costituita da piattaforme robotiche come le boe profilanti Biogeochemical-Argo, i glider e i drifter lagrangiani. Questa componente rappresenta un’estensione della rete osservativa ISMAR verso le acque più lontane dalla costa per studi di oceanografia fisica, biologica e biogeochimica su molteplici scale spaziali e temporali. Queste piattaforme forniscono anche osservazioni fondamentali per integrare osservazioni satellitari, ottimizzare modelli oceanici e ricostruire la componente 3D dell’oceano (Digital Twin of the Ocean). Le infrastrutture osservative gestite dal CNR completano lo sforzo della comunità scientifica italiana nella comprensione dei processi che caratterizzano il bacino Mediterraneo, ma non solo. Sono parte integrante di questa rete una serie di stazioni e transetti di misura localizzati in aree di notevole interesse di cui esistono serie storiche di rilevanza scientifica, che sono inseriti in reti osservative nazionali ed internazionali, quali ad esempio i transetti di Senigallia, della Fossa di Pomo, di Mazara del Vallo-Capo Bon, di Sardegna-Sicilia, di Capraia-Corsica ed il sistema di stazioni idrobiochimiche nella laguna di Venezia.


  • Dimensioni

    Numero di pagine del contenuto principale 213 Pagine

  • Parola chiave

    Ocean observing network - station - sensor - radar - fixed-platforms - measurement - long-term monitoring - research infrastructures - buoy

  • Destinatari

    Istruzione universitaria o superiore