Abstract Introduzione o prefazione
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Il lavoro accademico si divide tra ricerca, didattica e attività amministrative. Dopo la riforma Gelmini, la ricerca ha un
peso rilevante ai fini dell'avanzamento di carriera. Secondo la letteratura, le donne sono più propense ad assumersi i compiti
di insegnamento e quelli amministrativi, in virtù di un gender scheme che le vede più portate per queste mansioni. Le donne
hanno meno probabilità di raggiungere posizioni apicali e le raggiungono più lentamente. In questo articolo esploriamo il
ruolo attribuito dalle accademiche italiane ai compiti di didattica, indagando i percorsi di adattamento/resistenza alle nuove
regole di competizione. Attraverso quindici interviste qualitative emerge che la didattica è considerata un elemento di ancoraggio:
le intervistate percepiscono il rapporto diretto con gli studenti come indispensabile al raggiungimento della soddisfazione
professionale, o considerano l'investimento in questo ambito come una potenziale porta di accesso alla carriera accademica.
Alcune hanno subito richieste pressanti sia per l'espletamento di compiti di didattica sia amministrativi.
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