Abstract Introduction or preface
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Chi vive, sia dalla parte di chi si sposta che da quella di chi accoglie, esperienze di integrazione all'interno di fenomeni
migratori, sperimenta le difficoltà di un lungo, a volte impossibile, sforzo per mediare, con una congiunta assunzione
di responsabilità, tra esaltanti emozioni umane e amari compromessi, tra accessi a opportunità e risorse e crisi
psicologiche, affettive e culturali. Nella parte introduttiva sono descritte ipotesi relative al ruolo dello straniero rispetto
alla terra che lo ospita e alle fantasie che stimola il suo arrivo. L'autore è interessato, in questo scritto, a focalizzare
l'attenzione sui fenomeni relativi all'attraversamento dei confini del gruppo da parte di nuovi arrivati e alle dinamiche,
nell'ordine, di ospitalità, di acquisizione edi apparentamento; l'autore propone che all'interno del piccolo gruppo
psicoterapico sia possibile osservare dinamiche collegate ai fenomeni di ingresso relative non solo alla condizione del nuovo
come ultimo nato di una fratria ma, da un altro punto di vista, come straniero portatore di una cultura diversa. Attraverso
il contributo di vignette cliniche viene evidenziato l'aspetto relativo al lavoro di ridefinizione dei confini del gruppo
che si attiva a ogni nuovo ingresso, ma anche al lavoro, attraverso il confronto con il nuovo arrivato, di ridefinizione e
riplasmatura dell'identità e degli elementi della cultura del gruppo. Infine, così come nei fenomeni migratori
chi migra acquisisce, dal punto di vista relazionale, una posizione rispetto a chi rimane nella terra di origine, anche nel
piccolo gruppo il nuovo arrivato attiva fantasie relative ai fratelli che hanno lasciato il gruppo.
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